La mia nuova libreria ha due ripiani stabili, volendo tre, è di legno chiaro e sa di arance rancide. Per questo, prima di disporvi i libri nuovi, ho lasciato un bastoncino di incenso a consumarsi per ovviare all'inconveniente. E' stato un vero affare, al mercato di via Benedetto Marcello. Non c'era ormai più nessuno, solo un altro cliente sbirciava tra le cassette di legno accatastate ma non cercava una libreria, bensì da mangiare. E' riuscito a riempire una cassetta di gambi di carciofo e qualche foglia. Spero che sia tornato a casa soddisfatto quanto me.
Già sorridevo sull'autobus, e non ero l'unica. Due o tre signori arabi ridevano senza pudore e mimavano con le mani il carico che mi portavo appresso, un bambino cicciottello peruviano mi sorrideva come si sorride ad un compagno di giochi e uno dei condomini filippini carico di borse della spesa è corso ad aprirmi il portone e ha fischiato al fratello che è corso a sua volta ad aprirmi il cancelletto interno.
A casa ho lavato le mie due cassette sotto la doccia per staccare le bucce di arancia marce. Una volta asciutte le ho sistemate una sopra l'altra e ci ho messo i miei libri nuovi.
Immaginavo l'uomo del mercato che cucinava con la stessa soddisfazione i suoi gambi di carciofo.
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