lunedì 6 giugno 2011

Garofani e rivoluzione

A quarantotto anni dalla morte di Nazim Hikmet i suoi seguaci si sono raccolti davanti al Galatasaray Lisesi per commemorarlo, stendendo le sue gigantografie sul selciato, coprendole di garofani rossi, distribuendo fogli con le sue poesie e suonando canzoni. Io li ho colti nel momento in cui suonavano çav bella, la versione turca di bella ciao. Perché, per chi non lo sapesse, Hikmet, oltre ad essere un grande poeta, era anche un grande comunista, che continua a ispirare giovani masse di rivoluzionari come quelli del Tkp, il partito comunista turco, appunto.
Lo stesso partito ha fra i suoi punti di riferimento principali proprio il Nazim Hikmet Kültür Merkezi (centro culturale), dove si trovano libri su ogni rivoluzione e le magliette con il logo "Boyun eğme" -non chinare la testa- che spunta ormai ovunque, muri, manifesti e persone. Nei volantini che distribuiscono, fra le altre, si può trovare una suggestiva immagine del capo del governo Erdoğan che divora una coscia di pollo, accanto a quella di una rissa parlamentare.
Nella foto qui sotto, dopo aver cantato çav bella tutti si sono alzati e i bambini che vendono i cappelli ai passanti hanno distrutto una decina di garofani e calpestato le fotografie.

Nessun commento:

Posta un commento